Negli anni dell'Impressionismo. Da Monet a Boldini: artisti in cerca di libertà

PITTORI EUROPEI: Eugène Boudin, Charles-François Daubigny, Jules Dupré, François-Louis Français, Ernest Jean Joseph Godfrinon, Eugène-Louis-Gabriel Isabey, Louis Aimé Japy, Johan-Barthold Jongkind, Ignacio León y Escosura, Jean-Baptiste Millet, Claude Monet, Ludwig Munthe, Léon Germain Pelouse, Jules Rozier

PITTORI ITALIANI: Francesco Saverio Altamura, Federico Andreotti, Raffaele Armenise, Giorgio Belloni, Bartolomeo Bezzi, Mosè Bianchi, Giovanni Boldini, Pietro Bouvier, Carlo Brancaccio, Luigi Busi, Michele Cammarano, Alceste Campriani, Vincenzo Caprile, Ulisse Caputo, Giuseppe Casciaro, Guglielmo Ciardi, Vittorio Matteo Corcos, Edoardo Dalbono, Marco de Gregorio, Arnaldo de Lisio, Giuseppe De Nittis, Giuseppe De Sanctis, Giacomo Di Chirico, Pasquale Di Criscito, Gaetano Esposito, Luigi Fabron, Giacomo Favretto, Enrico Gaeta, Giacomo Grosso, Giovanni Guida, Vincenzo Irolli, Silvestro Lega, Antonino Leto, Tammar Luxoro, Antonio Mancini, Francesco (Lord) Mancini, Francesco Paolo Michetti, Vincenzo Migliaro, Domenico Morelli, Francesco Netti, Filippo Palizzi, Giuseppe Palizzi, Nicola Palizzi, Alberto Pasini, Teofifilo Patini, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Carlo Pittara, Attilio Pratella, Raffaele Ragione, Ernesto Rayper, Giuseppe Ricci, Federico Rossano, Pietro Scoppetta, Giovanni Segantini, Michele Tedesco, Ettore Tito, Edoardo Tofano, Gioacchino Toma, Achille Vertunni, Federico Zandomeneghi

SCULTORI: Giovan Battista Amendola, Filippo Antonio Cifariello, Achille d’Orsi, Vincenzo Gemito, Francesco Jerace, Eugenio Pellini, Giuseppe Renda, Medardo Rosso, Mario Rutelli, Paolo Troubetzkoy

I

Negli anni dell’Impressionismo.
Da Monet a Boldini: artisti in cerca di libertà

La nascita dell’Impressionismo in Francia ha avuto il merito di avviare un processo di modernizzazione della pittura contaminando gli orientamenti che, soprattutto in Italia, si erano spinti in un’analoga direzione, caratterizzata dalla conquista della libertà da parte dell’artista, con l’appropriazione dell’autonomia della visione, dal rapporto con il vero e il plein air e dalla conoscenza della fotografia. Il contatto diretto con la natura, la ‘scoperta’ della luce e la sperimentazione di nuove gamme coloristiche rappresentarono così il traguardo comune sia degli impressionisti sia di molti artisti italiani che avevano intrapreso lo stesso cammino in quell’aurea stagione dell’ultimo Ottocento.

Con le sue 153 opere organizzate in otto sezioni, la mostra Negli anni dell’Impressionismo. Da Monet a Boldini: artisti in cerca di libertà propone uno spaccato di questo particolare, complesso periodo condiviso con l’Impressionismo, dominato dall’idea di un’arte che si era finalmente affrancata dall’accademia, trovando linfa nell’autonomia dell’artista e nell’importanza della visione individuale. Chi mediante un rapporto più stretto con Parigi, chi da lontano, gli artisti mostrarono di aver recepito la lezione della modernità anche attraverso il filtro impressionista, grazie al ruolo giocato dalle mostre, vere palestre d’incontri e di scontri sul fertile terreno dell’arte, e del mercato, sempre più attento nella conformazione del gusto.

La selezione dei pittori e degli scultori presenti nell’esposizione è ricaduta su 84 personalità attive in Francia e in Italia, da nord a sud, che intrapresero la strada della libertà, dialogando con l’Impressionismo attraverso la scelta di un linguaggio comune e nella condivisione dei soggetti rappresentati. Tra l’elevato numero di opere molte sono poco note, mentre alcune si mostrano per la prima volta al grande pubblico.

Veri e propri capolavori, provenienti da musei e collezioni private, proposti in arditi e affascinanti confronti, difficilmente si potranno rivedere riuniti. Il volume e la mostra rappresentano pertanto un’occasione unica per ammirarne la bellezza e per goderle nel loro insieme.

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